Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, spinge per il nucleare e svela il suo sogno: prima centrale a Milano nel 2032.
Il nucleare in Italia, un argomento che sta molto a cuore di Matteo Salvini. La conferma è arrivata dalle sue parole nel corso di un convegno a Roma proprio sul tema. Non solo. Il ministro delle Infrastrutture si è sbilanciato sul sogno di realizzare, entro il 2032, la prima centrale assicurando di aver “chiesto ai tecnici del mio ministero” riguardo la fattibilità del progetto.
Salvini e la prima centrale nucleare in Italia: l’obiettivo
“Ho chiesto ai tecnici del mio ministero. Se partiamo nel 2024, nel 2032 possiamo accendere il primo interruttore di una centrale nucleare”. Sono state queste le parole di Salvini nel corso del suo intervento ad un convegno sul nucleare a Roma. Il ministro delle Infrastrutture non ha nascosto il suo desiderio di vedere la prima centrale nella sua città, Milano.
“Da milanese la prima centrale la vorrei a Milano. Lo vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città”, ha confidato il politico.
Il leader della Lega, quindi, si è sbilanciato anche sulle tempistiche facendo capire che in caso di partenza celere, nel prossimo anno, l’obiettivo della prima centrale potrebbe essere raggiunto nel 2032.
Il precedente
Non è la prima volta che Salvini parla in ottica pro nucleare. Infatti, come ricordato da Open, già nel luglio del 2022, il leader della Lega aveva proposto di costruire una centrale nucleare nel quartiere di Baggio, sempre a Milano, dove è cresciuto da piccolo.
All’epoca, l’idea era subito stata respinta non solo dagli amministratori locali, ma dagli stessi residenti che si erano opposti a questa sua uscita.
In queste ore, a Roma, di fatto il leader leghista ha ribadito la sua volontà e le sue idee per la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile: “Ci tengo a portarvi il convinto sostegno non solo della mia forza politica ma dell’intero governo. C’è un’idea complessiva di sintesi. Ora cerchiamo di pianificare. Bisogna mettere insieme quattro ministeri – Imprese, Ambiente, Infrastrutture e Mef – per coordinarsi e darsi dei tempi”.